domenica 29 dicembre 2013

AMARCORD

Amarcord
La vicenda più surreale dell'anno 2013 appena trascorso a Rimini è stata certamente Aeradria.
Il pubblico ministero proveniente da Milano, accompagnato dalla nebbia, che forse sperava di non trovare si è dovuta ricredere.
Stranamente, a quel piccolo aeroporto turistico che ha accumulato debiti dal sapore Felliniano e che tutti speravano di rimettere ai cittadini provinciali con un sonoro: “...gradisca”, sono rimasti attaccati indistintamente tutti.
Imprenditori, politici e banche, per non parlare dei giornalisti che si sono alternati nella difesa dell' aereoporto, dando pessima prova di se come se ad essere indebitati fossero le piste di atterraggio e non i malcapitati contribuenti, ora, loro malgrado, hanno dovuto riposizionare la coda tra le gambe.
Che dire dei due “patron”, Sindaco e Presidente, che come bambini scrivono letterine di Natale convinti di giocare con le noccioline; avremmo voluto scoprire ben altre lettere indirizzate a banche e consiglio d' amministrazione; lettere in cui magari si chiedeva conto di quei 59 milioni di debiti visto che saremo noi a doverli pagare.
Al momento tutto tace e in regione gli assessori balneari, che molto hanno spinto per il salvataggio, sono costretti ad arrancare.
L'aereoporto è salvo! Aeradria no! Se ne facciano una ragione lor signori e si levino dai coglioni!

giovedì 19 dicembre 2013

I VOLENTEROSI CARNEFICI DI LETTA




Sarà l'influenza tedesca, saranno i pareggi di bilancio ma quest'Italia che rinchiude uomini e donne nei centri di permanenza temporanea spruzzandoli di anticrittogamici come fossero maiali non è da meno di quella Germania del Terzo Reich che pur sapendo taceva.
Taceva sul trattamento riservato in quei campi ad ebrei, zingari, omosessuali e comunisti d' Europa con la complicità dell'allora Croce Rossa.
Tace oggi quest'Italia, su questi nuovi riservati trattamenti sanitari obbligatori ai migranti, diventati, loro malgrado, il simbolo del male come allora lo furono gli ebrei nella Germania nazista.
A fare da copertura per i novelli governi para-germanici questa volta non è la Croce Rossa ma inaspettatamente la cooperazione di quello stesso colore che dovrebbe rappresentare: dignità giustizia e libertà.
A quasi 70 anni dall'apertura dei lager un paradosso si aggira per l'Europa: i volenterosi carnefici di Hitler non ci sono più ma in Italia a non sapere, a quanto pare, qualcuno ancora è rimasto.

sabato 2 novembre 2013

La legge è uguale per tutti!


C'è chi si interessa alla nipote di Mubarak e chi a quella di un Ligresti.

mercoledì 23 ottobre 2013

Per un “cent” Martin perse la cappa



Ma cosa cavolo gli è saltato in mente a quel povero direttore di chiedere un centesimo dovuto quando all' INPS manager, direttori generali e compagnia pensionistica sono impegnati in una estenuante campagna di svendita delle pensioni pubbliche? Certamente un temerario o peggio un onest'uomo che non ha capito come funzionano le cose.
Se avesse mandato a casa una bella lettera magnificando le sorti dei nuovi fondi pensioni complementari: Sirio, Perseo, o Espero certamente sarebbe stato premiato!
Purtroppo così non è stato ed è forse anche per questo che dalla sera alla mattina, per un centesimo, il malcapitato si è ritrovato sbattuto a cento km di distanza in quel di Bologna.
Meglio non immaginare se la contabilizzazione anziché di uno, per errore, fosse stata di 10 centesimi cosa sarebbe successo; morale delle favola Il dott. Alessandro Romano ha rischiato il confine svizzero!
Quelli che non rischiano il confine sono i caporioni che si sono affrettati a sostenere, subito dopo l'accaduto, l'assurdità della vicenda spiattellando come sotto i 12 Euro, l'INPS ha previsto, da anni, una procedura per cui i rimborsi non debbano essere richiesti.
Supponiamo si tratti di un programma informatico che escluda la stampa delle lettere di riscossione per gli importi inferiori ai 12 Euro e se così fosse sarebbe interessante sapere quanti soldi vengono spesi all'INPS di Rimini per i programmi informatici e soprattutto chi fornisce questi programmi informatici diversamente non riusciamo ad immaginare il direttore di turno chiuso nell'ufficio con i manicotti neri che spulcia, calcolatrice alla mano le migliaia di posizioni previdenziali alla ricerca dei fatidici 12 Euro.

sabato 5 ottobre 2013

Desperatorum hominum flagitiosi greges


Desperatorum hominum flagitiosi greges”
Cicerone

Quando a scuola scoppiò la rivolta contro quel vecchio professore di latino, pace all'anima sua, che si ostinava a farci fare non solo le traduzioni dal latino all'italiano ma anche le versioni dall'italiano al latino, dobbiamo ammetterlo: aveva ragione lui! Al tempo non capivamo l'utilità della pratica e semplicemente, il professore, dopo aver sentenziato l'utilità futura dell'attività chiudeva: “chi si rifiuta per me è un somaro e tale rimane!”
Potevamo noi immaginare che per truccare i concorsi, e ingannare il maresciallo in ascolto alcuni professoroni universitari si sarebbero scambiati le cattedre nella lingua di Cicerone..? Certo che no!
Se poi alcuni di questi sono stati pure investiti dal duo Enrico & Giorgino quali saggi per riscrivere nientepopodimeno che la Costituzione italiana, ragazzi, se volete un posto smettete di studiare l'inglese e buttatevi su Tito Livio.

sabato 27 aprile 2013

Appena io vedere buccia di banana...


Appena io vedere buccia di banana...
Che l' aeroporto fosse, nel tempo, divenuto il refugium peccatorum di tromboni e trombati non cambia di una virgola la gravità della situazione. Il Bello, se di bello si tratta, è che con tutti quei libroni portati in tribunale, comunque vadano debiti e crediti; i debiti toccherà pagarli, come si dice a Miramare..:”ma noi”! Certo ci consoliamo con quel coniglio fuoriuscito dal cappello provinciale direttamente dall'Africa lontana e che per soli 16 mila Euri ci ha promesso investitori privati pronti a scommettere sul nostro scalo così tanto disastrato. Se poi quel coniglio riuscirà a convincere anche quelli di via Carlo Alberto Dalla Chiesa l' Africa sicuramente ci sembrerà un po' più vicina.

Grulli della democrazia


Grulli della democrazia
Un conto è chiedere ai parlamentari di smettere di rubare un conto è sostituire gli stessi con qualche cittadino senza il vizietto e altro ancora è eliminare fisicamente i parlamentari. L'onestà diventerà di moda! Questo è stato il motto che il Beppe nazionale prima delle elezioni ha non poco divulgato. Non capire la differenza che c'è tra questi partiti eredi del craxismo perduto, e il popolo italiano che semplicemente dopo 30 anni di soprusi comincia a chiedere il conto è tutta racchiusa nell'idea di ridurre la rappresentanza popolare in parlamento. I padri costituenti fissarono giustamente il numero dei parlamentari in 945 perché, dopo l' Italietta fascista del partito unico, non vi fosse più diritto di cittadinanza per quegli energumeni che andavano teorizzando di un' inutile aula sorda e grigia. Negli ultimi 30 anni buona parte di questi 945 hanno dato pessima prova di se e già Enrico Berlinguer nel 1981 denunciava:I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela: scarsa o mistificata conoscenza della vita e dei problemi della società e della gente, idee, ideali, programmi pochi o vaghi, sentimenti e passione civile, zero. Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune...”. A rileggere quelle parole, col senno di poi, possiamo dire che Berlinguer, in quell'intervista, prese atto della fine del compromesso storico. Si rese conto, insomma, che quel compromesso anziché dare spazio al popolo sarebbe stato utilizzato per interessi che allora ingenuamente definiva: “talvolta anche loschi...” e a cui dopo 30 anni d'esercizio possiamo tranquillamente togliere l'”anche” e il “talvolta”.
E' già la seconda volta che Grillo cade nella trappola: la prima con l'elezione di Grasso e Boldrini, la seconda con la rielezione di Napolitano. Farci credere che la riduzione del numero dei parlamentari faccia risparmiare la repubblica è la stessa filosofia di quel partito unico che tanti danni ha fatto e che non aspetta altro che redistribuire quei risparmi ai restanti. Con meno parlamentari ci sarà meno controllo, sarà più semplice mettersi d'accordo e quelli che rimarranno conteranno ancora meno; purtroppo nella guerra anche gli eserciti hanno il loro peso ma a quel punto i grillini non potranno certo accampare la sindrome di calimero.

martedì 23 aprile 2013

A città ' Pullecenella


Comm'è bella, comm'è bella,
'a cittá 'e Pullecenella.


Napo è tornato! A nulla sono valse le grida di golpe strisciante del Beppe nazionale ma questa volta Grillo ha preso una cantonata. Il golpe non c'entra nulla! Se il parlamento Italiano ha votato un signore in età avanzata che ha perso la memoria di un paese che in 7 anni ha svenduto il patrimonio pubblico, ha trattato con la mafia, ha concesso migliaia di licenziamenti, ha intascato milioni di Euro e ha indotto al suicidio alcuni cittadini il golpe c'è già stato.
Napo è il tentativo maldestro di un potere che utilizza figure imbalsamate per coprire di una coltre fuligginosa la rumba dei scugnizzi.
Non serve a nulla gareggiare per nominare il capo dello Stato quando si è minoranza. Parlamentarie, quirinalie e web rappresentano la foglia di fico dietro cui nascondersi per non affrontare a viso aperto quel potere. Ci vuole una strategia comune una strategia che non confonda il fine con i mezzi e soprattutto che non confonda entità astratte, come le imprese, con entità concrete come uomini e donne.
Non è l'utilizzo dei mezzi di produzione ma la proprietà che ne fa la differenza; la rete non fa eccezione e l'illusione del suo utilizzo come mezzo di produzione del sapere già in mano ai cittadini è un' abbaglio storico non trascurabile. La rete non basta! In parlamento si vota e il potere ha già deciso cosa e chi votare. Il risveglio potrebbe essere più somigliante a quello di un Truman show che a quello di una terza Repubblica.

domenica 21 aprile 2013

Napo orso capo


Napo orso capo

Quando finirà il mandato, se tutto va per il verso giusto, saranno 95 gli anni del nostro caro amato Presidente. Dipinto come strumento di garanzia in realtà Napo è la foglia di fico del potere. Un potere retto sul quel compromesso storico dilatato che anche il povero Berlinguer sul finire aveva abbandonato. Le forze presenti in parlamento fanno comunella per non soccombere. I tedeschi continuano a mandare messaggi di indisponibilità a pagare la corruttela politica mentre i nostri governanti continuano a rimbalzare quel messaggio esattamente in senso opposto: Vogliamo continuare a fare come abbiamo sempre fatto! Noi stiamo bene e se non ci sono soldi è perché il popolo non ha voglia di lavorare.
Qualche anno fa il pericolo proveniva dalle fabbriche e dalle piazze e se alla fine degli anni '70 e i primi anni '80 i licenziamenti furono prevalentemente politici oggi i licenziamenti hanno natura strettamente economica.
A quel tempo la conseguenza di quei licenziamenti furono la soppressione delle fabbriche e il bombardamento delle piazze.
Oggi il pericolo è in parlamento; speriamo solo che la conseguenza di questi licenziamenti non sia il bombardamento del parlamento stesso.

venerdì 5 aprile 2013

Nudi alla meta


Nudi alla meta

Romeo Dionisi, almeno stando alle cronache, alla pensione non ci sarebbe mai arrivato.
62 anni, dopo averne passati 35 a fare il muratore saranno anche pochi, come recitano le nuove riforme, ma a quanto pare sono più che sufficienti per morire.
A nulla servono i rammarichi, le morali e gli accordi sindacali; se prima la coperta era stretta oggi quella coperta è sparita.
Quel velo di pensione sociale che fino a qualche anno fa permetteva di mettere insieme il pranzo con la cena oggi non è più sufficiente.
Diciamola tutta quella coperta, se la sono fregata! Ci hanno raccontato di un paese di fannulloni che aveva perso lo spirito d'iniziativa un paese ormai adagiato a cui bisognava dare una scossa un paese da licenziare per riprendere la produttività perduta.
Ora siamo di fronte ad un bivio partire alla ricerca della coperta perduta oppure cacciare i ladri.

lunedì 11 marzo 2013

Vincoli e sparpagliati


Vincoli e sparpagliati

La democrazia, a quanto pare ognuno la intende come crede, anche l'età di Pericle è passata attraverso i secoli come il miglior esempio di democrazia salvo minimizzare soprattutto, da parte delle classi dominanti, come quella democrazia esplicasse tutta la sua forza in assenza di suffragio universale.
Beppe Grillo sbaglia ad attaccare l'articolo 67 della nostra costituzione
L'incoerenza umana non centra nulla con quell'articolo un articolo che altro non fa che sottolineare come l'unico vincolo a cui deve sottostare il parlamentare eletto è l'interesse pubblico e generale.
Certo se guardiamo i primi 65 anni di questa Repubblica non sempre i nostri parlamentari hanno tenuto fede a quell'articolo; anzi spesso e volentieri gli eletti, nella più benevola delle ipotesi, si sono fatti abbindolare da case automobilistiche, avvocati, palazzinari immobiliaristi, banchieri, giornalisti, case farmaceutiche, Petrolieri, ballerine, cantanti e capitani coraggiosi di ogni colore ma questo non autorizza semplicisticamente a liquidare uno dei più belli e vincolanti articoli della nostra costituzione.
Se già nei primi giorni di vita romana alcuni eletti 5 stelle hanno corso il rischio di scambiare l'interesse pubblico per l'assenso o il dissenso alle lusinghe di palazzo forse vi è una debolezza nella modalità di scelta “democratica” di quegli eletti.
Debolezza in cui prevale più la logica del Peones piuttosto che l'esigenza di avere eletti coerenti con gli obbiettivi dichiarati.
L'illusione legislativa costituzionale di legare i rappresentanti ad interessi esterni altro non fa che formalizzare un andazzo repubblichino che antepone la stabilità agli ideali di giustizia sociale.

venerdì 1 marzo 2013

L' amico del giaguaro


L'amico del giaguaro

L'abbraccio di Bersani non è tardato ad arrivare ma da Genova, terra di vecchi marinai, l'eco delle sirene non ha schiodato dall'albero maestro, l'Ulisse barbuto.
Dopo il candeggio, per giunta, sbagliato la perpetua emiliana non ha perso tempo e ha scatenato il fido Vasco nella palude emiliano romagnola.
Dal capanno della Bassona dov'era appostato, pronto a fare il ministro, il governatore ha dovuto cambiare programma. La consegna era chiara: le canterelle vanno prima contate e poi catturate ma il Grillo avvisato ha fischiato facendo così fuggire le allodole .

sabato 2 febbraio 2013

Compagno si..? compagno no..? Compagni un caz..!


Compagno si..? compagno no..? Compagni un caz..!

Sono ancora convinti di poter rubare indisturbati che si permettono il lusso di dichiarare lo sbranamento totale di chiunque osi parlare del Monte dei Paschi.
Forse non gli è bastato quello che si sono mangiati ma almeno abbiamo capito perché il sindacato ha taciuto quando hanno obbligato le vecchiette ad aprire i conti correnti per combattere l'evasione fiscale e ancor meglio abbiamo compreso perché il sindacato è rimasto allineato e coperto quando hanno abolito l'art. 18.
Ci sfuggono ad oggi le proteste a Berlusconi sull' allungamento dell'età pensionabile ma siamo sicuri che il sostegno del compagno Silvio e del compagno Bersani al compagno Mario Monti per la salvaguardia delle nostre pensioni non è stato vano.
Anche dopo i 70 anni hanno trovato il sistema per godersi i nostri soldi continuando a non fare na cippa.

Grembiulini al potere


Grembiulini al potere

Erano quelle “belle” facce sul Resto del Carlino che indicavano la linea del pentapartito. La Romagna terra anche di grembiulini e compassi quando la massoneria liberale aveva la forza dei Ministri Altissimo e De Lorenzo, ricorda bene il framassone Pattuelli che a ancora pischello, per non comparire, si mise a scrivere.
Oggi in quell'ennesima italica lista massonica, ritrovata dal pensionato procuratore Cordova, quel nome si confonde con l'omonimia di un Antonio qualunque.
L'omonimo è certamente rimasto nelle liste ma quello vero è diventato presidente dell'Associazione bancaria italiana.

giovedì 24 gennaio 2013

Monti dei Paschi


Monti dei Paschi

Oggi il plurisecolare banco dei pegni: “Il Monte dei Paschi di Siena” è crollato!
A darne il triste annuncio, la borsa italiana che ha sospeso le contrattazioni per eccesso di ribasso e due tecnici, di cui uno dalla Svizzera.
I due tecnici hanno spiegato; uno: “che è completamente frutto di fantasia il paragone tra l'ammontare dell'operazione Monti-bond e il gettito dell' Imu” e l'altro che i controlli sull'intera operazione spettavano a Bankitalia.
A sua volta Bankitalia, lamenta il comportamento dei vertici MPS che hanno tenuto ben nascosta la maggior parte della documentazione scottante.
Ci manca solo la dichiarazione del questore in cui annuncia la sospensione di tutti i recuperi di refurtiva poiché antieconomici, visto che i ladri la tengono ben nascosta, e siamo a posto.

sabato 19 gennaio 2013

Schiavi moderni


Schiavi moderni

Com'era bella la società degli schiavi che permetteva alla gente di lavorare per un piatto di riso o di polenta per 13 - 14 ore al giorno.
Ancora meglio andava quando tra quella gente impastata nel fango della rivoluzione industriale rimaneva anche qualche bambino.
I sindacati non esistevano e lo Stato con le guardie del RE sparava sui lavoratori. La corporazione dei giornalisti strombazzava quello che gli industriali volevano sentirsi raccontare e i direttori, oggi come allora, venivan pagati, dal lavoro degli altri. Abolire il sindacato per farsi difendere dal Pizzarotti di turno è un idea da pensiero debole. O meglio da pensiero dei forti contro i deboli. Quello che il Beppe nazionale non dice è che oggi i padroni si sono comprati anche il sindacato ma buttar fuori i padroni dal quel sindacato è terribilmente più difficile che abolire il sindacato stesso. Semplici scorciatoie portano a vecchie strade e fare l'assistente gratis fino a fare i capelli bianchi per poter riuscire a diventare professori Universitari, ad esempio, è un esperienza che molti hanno già provato o stanno provando ma che spesso nasconde l'unica vera raccomandazione per arginare, al momento opportuno, le leggi dello Stato. Aggiungere a questo la proposta, per il bene del paese, di lavorare gratis anche per le amministrazioni comunali fa la stessa differenza che passa tra quel lavoratore ricattato costretto a firmare come volontario e quello schiavo dell' '800 costretto a lavorare per un mestolo di polenta. Se per sindaci, assessori e consiglieri la paghetta arriva puntualmente a fine mese non si capisce perché, il giovane nuovo schiavo dell'era moderna, un po' in remoto, che si aggira come un fesso tra Parma e Bruxelles non debba essere remunerato. Certo quel lavoratore potrebbe anche scegliere di non farsi difendere dal sindacato ma più realisticamente dopo aver lavorato, come suo diritto, qualsiasi cosa abbia firmato, puntualmente accompagnato, si presenterà, giustamente, davanti al giudice del lavoro.
Il fatto che l' Italia sia piena di falsi volontari, soprattutto nelle pubbliche amministrazioni, non giustifica l'arroganza del potere di turno ma al contrario smaschera il desiderio, proprio di quel potere, di poter disporre in tutta sicurezza di questi nuovi moderni schiavi.

sabato 5 gennaio 2013

Uomini Coraggiosi


Uomini coraggiosi

E' un po' di giorni che in rete gira una strana storia.
Una storia che ha tre anni di vita ma che è balzata agli onori della cronaca solo oggi. Una madre, un ragazzo di 15 anni e un incidente stradale.
Nel 2009 Valerio Leprini 15 anni appunto; muore in un incidente stradale dopo essere caduto dal motorino e aver battuto la testa contro un palo.
Una disgrazia, che la ditta SeA. Spa, appaltatrice per il Comune di Roma nel ripulire e risanare la viabilità dopo gli incidenti stradali, ha pensato bene di alleggerire con una lettera di richiesta di ben 725 Euro alla Sig.ra Mezzetti, madre del ragazzo.
Siamo tutti molto curiosi di vedere la firma di quel grand' uomo che ha vergato la richiesta.

martedì 1 gennaio 2013

Bentornato


Bentornato
Il 22 dicembre 1997 un gruppo paramilitare nella zona degli Altos in Chiapas irrompe in una chiesa della comunità di Aceteal e uccide, durante la messa, 45 persone comprese donne e bambini. Viene così punita la piccola comunità colpevole di aver simpatizzato con l'esercito Zapatista del subcomandante Marcos.
Il 21 Dicembre 2012 in tutto il Chiapas migliaia di Indios sono scesi in piazza e a San Cristobal de las Casas sotto una pioggia battente coperti da un passamontagna hanno sfilato in religioso silenzio circa 20 mila persone.
Qui di seguito il comunicato del 30 dicembre 2012 del Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno Comandancia Generale dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.

AL POPOLO DEL MESSICO:
AI POPOLI E GOVERNI DEL MONDO:
FRATELLI E SORELLE:
COMPAGNI E COMPAGNE:
LO SCORSO 21 DICEMBRE 2012, ALLE PRIME ORE DELL’ALBA, IN DECINE DI MIGLIAIA, INDIGENI ZAPATISTI, CI SIAMO MOBILITATI ED ABBIAMO PRESO, PACIFICAMENTE E IN SILENZIO, CINQUE CAPOLUOGHI MUNICIPALI NELLO STATO SUDORIENTALE MESSICANO DEL CHIAPAS.
NELLE CITTÀ DI PALENQUE, ALTAMIRANO, LAS MARGARITAS, OCOSINGO E SAN CRISTOBAL DE LAS CASAS, VI ABBIAMO GUARDATO ED ABBIAMO GUARDATO NOI STESSI IN SILENZIO.
IL NOSTRO NON E’ UN MESSAGGIO DI RASSEGNAZIONE.
NON DI GUERRA, DI MORTE E DISTRUZIONE.
IL NOSTRO E’ UN MESSAGGIO DI LOTTA E RESISTENZA.
DOPO IL COLPO DI STATO MEDIATICO (ALLUSIONE ALL’ELEZIONE DEL NUOVO PRESIDENTE MESSICANO, ENRIQUE PENA NIETO, NDT) CHE HA MESSO AL POTERE ESECUTIVO FEDERALE L’IGNORANZA MAL DISSIMULATA E PEGGIO CAMUFFATA, CI SIAMO PRESENTATI PER FAR SAPERE CHE SE LORO NON SE NE SONO MAI ANDATI, NON LO ABBIAMO FATTO NEMMENO NOI.
SEI ANNI FA (ALL’EPOCA DELLE PRECEDENTI ELEZIONI PRESIDENZIALI MESSICANE, NDT) , UN SEGMENTO DELLA CLASSE POLITICA E INTELLETTUALE HA CERCATO IL RESPONSABILE DELLA SUA SCONFITTA. A QUEL TEMPO NOI, IN CITTÀ E NELLE COMUNITÀ, LOTTAVAMO PER LA GIUSTIZIA PER UN ATENCO (LOCALITA’ PRESSO CITTA’ DEL MESSICO DOVE AVVENNE UNA STRAGE, DURANTE LE PROTESTE CONTRO LA COSTRUZIONE DI UN NUOVO AEROPORTO, NDT) CHE NON ERA ALLORA DI MODA.
ALLORA, PRIMA CI HANNO CALUNNIATO E POI HANNO VOLUTO ZITTIRCI.
INCAPACI E DISONESTI PER VEDERE CHE IN SE STESSI AVEVANO ED HANNO IL GERME DELLA LORO ROVINA, HANNO TENTATO DI FARCI SPARIRE CON LA BUGIA ED IL SILENZIO COMPLICE.
SEI ANNI DOPO, DUE COSE SONO CHIARE:
LORO NON HANNO BISOGNO DI NOI PER FALLIRE.
NOI NON ABBIAMO BISOGNO DI LORO PER SOPRAVVIVERE.
NOI, CHE NON CE NE SIAMO MAI ANDATI BENCHÉ SI SIANO IMPEGNATI A FARLO CREDERE I MEDIA DI TUTTO LO SPETTRO, RISORGIAMO COME INDIGENI ZAPATISTI QUALI SIAMO E SAREMO.
IN QUESTI ANNI SIAMO DIVENTATI PIU’ FORTI ED ABBIAMO MIGLIORATO SIGNIFICATIVAMENTE LE NOSTRE CONDIZIONI DI VITA. IL NOSTRO LIVELLO DI VITA È SUPERIORE A QUELLO DELLE COMUNITÀ INDIGENE VICINE AI GOVERNI DI TURNO, CHE RICEVONO LE ELEMOSINE E LE DISSIPANO IN ALCOOL ED OGGETTI INUTILI.
LE NOSTRE ABITAZIONI MIGLIORANO SENZA DANNEGGIARE LA NATURA IMPONENDOLE PERCORSI CHE LE SONO ALIENI.
NEI NOSTRI VILLAGGI, LA TERRA CHE PRIMA SERVIVA AD INGRASSARE IL BESTIAME DEGLI ALLEVATORI E DEI PROPRIETARI TERRIERI, ORA È PER IL MAIS, I FAGIOLI ED I VEGETALI CHE IMBANDISCONO LE NOSTRE TAVOLE.
IL NOSTRO LAVORO HA LA DUOPLICE SODDISFAZIONE DI FORNIRCI IL NECESSARIO PER VIVERE ONESTAMENTE E DI CONTRIBUIRE ALLA CRESCITA COLLETTIVA DELLE NOSTRE COMUNITÀ.
I NOSTRI BAMBINI E LE NOSTRE BAMBINE FREQUENTANO UNA SCUOLA CHE INSEGNA LORO LA PROPRIA STORIA, QUELLA DELLA LORO PATRIA E QUELLA DEL MONDO, COSì COME LE SCIENZE E LE TECNICHE NECESSARIE PER CRESCERE SENZA SMETTERE DI ESSERE INDIGENI.
LE DONNE INDIGENE ZAPATISTE NON SONO VENDUTE COME MERCE.
GLI INDIGENI PRIISTI (VICINI AL PRI, EX PARTITO REGIME MESSICANO, NDT) VENGONO NEI NOSTRI OSPEDALI, CLINICHE E LABORATORI PERCHÉ IN QUELLI DEL GOVERNO NON CI SONO MEDICINE, NÉ APPARECCHIATURE, NÉ MEDICI, NÉ PERSONALE QUALIFICATO.
LA NOSTRA CULTURA FIORISCE, NON ISOLATA MA ARRICCHITA DAL CONTATTO CON LE CULTURE DI ALTRI POPOLI DEL MESSICO E DEL MONDO.
GOVERNIAMO E CI GOVERNIAMO DA NOI STESSI, CERCANDO SEMPRE L’ACCORDO PRIMA DEL CONFRONTO.
TUTTO QUESTO È STATO OTTENUTO NON SOLO SENZA IL GOVERNO, LA CLASSE POLITICA ED I MEDIA CHE LI ACCOMPAGNANO, MA ANCHE RESISTENDO AI LORO ATTACCHI DI OGNI GENERE.
ABBIAMO DIMOSTRATO, ANCORA UNA VOLTA, CHE SIAMO QUELLI CHE SIAMO.
CON IL NOSTRO SILENZIO CI SIAMO PRESENTATI.
ORA CON LA NOSTRA PAROLA ANNUNCIAMO CHE:
PRIMO. RIAFFERMEREMO E CONSOLIDEREMO LA NOSTRA APPARTENENZA AL CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO, SPAZIO DI INCONTRO CON I POPOLI ORIGINARI DEL NOSTRO PAESE.
SECONDO. RIPRENDEREMO IL CONTATTO CON I NOSTRI COMPAGNI E COMPAGNE ADERENTI ALLA SESTA DICHIARAZIONE DELLA SELVA LACANDONA IN MESSICO E NEL MONDO.
TERZO. CERCHEREMO DI COSTRUIRE I PONTI NECESSARI VERSO I MOVIMENTI SOCIALI CHE SONO SORTI E NASCERANNO, NON PER GUIDARE O SOSTITUIRE, MA PER IMPARARE DA LORO, DALLA LORO STORIA, DALLE LORO STRADE E DESTINAZIONI.
PER QUESTO ABBIAMO OTTENUTO L’APPOGGIO DI INDIVIDUI E GRUPPI IN DIVERSE PARTI DEL MESSICO, FORMATI COME SQUADRE DI APPOGGIO DELLE COMMISSIONI SESTA E INTERNAZIONALE DELL’EZLN, IN MODO CHE DIVENTINO CANALI DI COMUNICAZIONE TRA LE BASI DI APPOGGIO ZAPATISTE E GLI INDIVIDUI, GRUPPI E COLLETTIVI ADERENTI ALLA SESTA DICHIARAZIONE, IN MESSICO E NEL MONDO, CHE ANCORA MANTENGONO LA CONVINZIONE E L’IMPEGNO DELLA COSTRUZIONE DI UN’ALTERNATIVA NON ISTITUZIONALE DI SINISTRA.
QUARTO. PROSEGUIRÀ LA NOSTRA DISTANZA CRITICA DALLA CLASSE POLITICA MESSICANA CHE, NEL SUO INSIEME, NON HA FATTO ALTRO CHE ARRICCHIRSI A COSTO DEI BISOGNI E SPERANZE DELLA GENTE UMILE E SEMPLICE.
QUINTO. RISPETTO AI MALGOVERNI FEDERALI, STATALI E MUNICIPALI, ESECUTIVI, LEGISLATIVI E GIUDIZIARI, E MEDIA CHE LI ACCOMPAGNANO, DICIAMO QUANTO SEGUE:
I MALGOVERNI DI TUTTO LO SPETTRO POLITICO, SENZA ECCEZIONE ALCUNA, HANNO FATTO IL POSSIBILE PER DISTRUGGERCI, PER COMPRARCI, PER FARCI ARRENDERE. PRI, PAN, PRD, PVEM, PT, CC ED IL FUTURO PARTITO DI RN (PARTITI MESSICANI, NDR), CI HANNO ATTACCATI MILITARMENTE, POLITICAMENTE, SOCIALMENTE ED IDEOLOGICAMENTE.
I GRANDI MEZZI DI COMUNICAZIONE HANNO CERCATO DI FARCI SPARIRE PRIMA CON LA CALUNNIA SERVILE ED OPPORTUNISTA, POI CON IL SILENZIO SCALTRO E COMPLICE. COLORO AI QUALI SI SONO ASSERVITI E DEL CUI DENARO SI SONO AMMANTATI ORA NON CI SONO PIù. E QUELLI CHE ORA LI SOSTITUISCONO NON DURERANNO PIÙ DEI LORO PREDECESSORI.
COM’E’ RISULTATO EVIDENTE IL 21 DICEMBRE 2012, TUTTI HANNO FALLITO.
RESTA DUNQUE AL GOVERNO FEDERALE, ESECUTIVO, LEGISLATIVO E GIUDIZIARIO, DECIDERE SE RICADERE NELLA POLITICA CONTRAINSURGENTE CHE HA OTTENUTO SOLO UNA DEBOLE VISIBILITA’ SOSTENUTA GOFFAMENTE A LIVELLO MEDIATICO, O RICONOSCERE E RISPETTARE I SUOI IMPEGNI ELEVANDO A RANGO COSTITUZIONALE I DIRITTI E LA CULTURA INDIGENI, COME STABILITO DAglI “ACCORDI DI SAN ANDRÉS”, FIRMATI DAL GOVERNO FEdERALE NEL 1996, GUIDATO ALLORA DALLO STESSO PARTITO ORA AL GOVERNO.
RESTA AL GOVERNO STATALE DECIDERE SE CONTINUARE LA STRATEGIA DISONESTA E VILE DEL SUO PREDECESSORE, CHE OLTRE AD ESSERE CORROTTO E BUGIARDO HA UTILIZZATO DENARO DEL POPOLO DEL CHIAPAS PER L’ARRICCHIMENTO PROPRIO E DEI SUOI COMPLICI, E SI E’ DEDICATO A COMPRARE SFACCIATAMENTE VOCI E PENNE SUI MEDIA, MENTRE SPROFONDAVA IL POPOLO DEL CHIAPAS NELLA MISERIA, E CONTEMPORANEAMENTE USAVA POLIZIOTTI E PARAMILITARI PER TENTARE DI FRENARE L’AVANZATA ORGANIZZATIVA DEI POPOLI ZAPATISTI; O, INVECE, CON VERITÀ E GIUSTIZIA, ACCETTARE E RISPETTARE LA NOSTRA ESISTENZA E ADATTARSI ALL’IDEA CHE FIORISCE UNA NUOVA FORMA DI VITA SOCIALE IN TERRITORIO ZAPATISTA, CHIAPAS, MESSICO. FIORITURA CHE ATTRAE L’ATTENZIONE DI PERSONE ONESTE IN TUTTO IL PIANETA.
STA AI GOVERNI MUNICIPALI DECIDERE SE CONTINUARE A FARSI ESTORCERE DENARO DALLE ORGANIZZAZIONI ANTIZAPATISTE O SUPPOSTAMENTE “ZAPATISTE” PER AGGREDIRE LE NOSTRE COMUNITÀ; O INVECE USARE QUESTI SOLDI PER MIGLIORARE LE CONDIZIONI DI VITA DeI LORO GOVERNATI.
STA AL POPOLO DEL MESSICO CHE SI ORGANIZZA IN FORME DI LOTTA ELETTORALE E RESISTE, DECIDERE SE CONTINUARE A VEDERE IN NOI I NEMICI O RIVALI SUI QUALI SCARICARE LA PROPRIA FRUSTRAZIONE PER LE FRODI E LE AGGRESSIONI CHE, ALLA FINE, TUTTI SUBIAMO, E SE NELLA SUA LOTTA PER IL POTERE CONTINUARE AD ALLEARSI CON I NOSTRI PERSECUTORI; O RICONOSCERE FINALMENTE IN NOI UN ALTRO MODO DI FARE POLITICA.
SESTO. NEI PROSSIMI GIORNI L’EZLN, ATTRAVERSO LE SUE COMMISSIONi SESTA E INTERNAZIONALE, FARÀ CONOSCERE UNA SERIE DI INIZIATIVE, DI CARATTERE CIVILE E PACIFICO, PER CONTINUARE A CAMMINARE INSIEME AGLI ALTRI POPOLI ORIGINARI DEL MESSICO E DI TUTTO IL CONTINENTE, E INSIEME A CHI, IN MESSICO E NEL MONDO INTERO, RESISTE E LOTTA IN BASSO E A SINISTRA.
FRATELLI E SORELLE:
COMPAGNI E COMPAGNE:
PRIMA ABBIAMO AVUTO LA FORTUNA DI UN’ATTENZIONE ONESTA E NOBILE DI MOLTI MEZZI DI COMUNICAZIONE. NE SIAMO STATI GRATI. MA QUESTO E’ STATO COMPLETAMENTE CANCELLATO DAL COMPORTAMETO SUCCESSIVO.
CHI PUNTAVA SUL FATTO CHE ESISTEVAMO SOLO MEDIATICAMENTE E CHE, CON L’ACCERCHIAMENTO DI MENZOGNE E SILENZIO, SAREMMO SPARITI, SI E’ SBAGLIATO.
QUANDO NON C’ERANO TELECAMERE, MICROFONI, PENNE, ORECCHI ED OCCHI, NOI ESISTEVAMO.
QUANDO CI CALUNNIAVANO, NOI ESISTEVAMO.
QUANDO CI AZZITTIVANO, NOI ESISTEVAMO.
E SIAMO QUI, ESISTIAMO.
IL NOSTRO CAMMINO, COM’È STATO DIMOSTRATO, NON DIPENDE DALL’IMPATTO MEDIATICO, MA DALLA COMPRENSIONE DEL MONDO E DELLE SUE PARTI, DALLA SAGGEZZA INDIGENA CHE REGGE I NOSTRI PASSI, DALLA FORZA INDISTRUTTIBILE CHE DÀ LA DIGNITÀ IN BASSO E A SINISTRA.
A PARTIRE DA ADESSO, LA NOSTRA PAROLA COMINCERÀ AD ESSERE SELETTIVA NEI DESTINATARI E, SALVO IN DETERMINATE OCCASIONI, POTRÀ ESSERE COMPRESA SOLO DA CHI HA CAMMINATO CON NOI E CAMMINA, SENZA ARRENDERSI ALLE MODE MEDIATICHE E CONGIUNTURALI.
QUI, CON NON POCHI ERRORI E MOLTE DIFFICOLTÀ, UN ALTRO MODO DI FARE POLITICA È GIÀ REALTÀ.
POCHI, MOLTO POCHI, AVRANNO IL PRIVILEGIO DI CONOSCERLA ED IMPARARE DA ESSA DIRETTAMENTE.
19 ANNI FA VI SORPRENDEMMO PRENDENDO COL FUOCO E COL SANGUE LE VOSTRE CITTA’. ORA L’ABBIAMO FATTO DI NUOVO, SENZA ARMI, SENZA MORTE, SENZA DISTRUZIONE.
CI DIFFERENZIAMO COSÌ DA CHI, DURANTE I SUOI GOVERNI, DISTRIBUISCE LA MORTE TRA SUOI GOVERNATI.
SIAMO GLI STESSI DI 500 ANNI FA, DI 44 ANNI FA, DI 30 ANNI FA, DI 20 ANNI FA. DI APPENA ALCUNI GIORNI FA.
SIAMO GLI ZAPATISTI, I PIÙ PICCOLI, QUELLI CHE VIVONO, LOTTANO E MUOIONO NELL’ULTIMO ANGOLO DELLA PATRIA, QUELLI CHE NON TENTENNANO, QUELLI CHE NON SI VENDONO, QUELLI CHE NON SI ARRENDONO.
FRATELLI E SORELLE:
COMPAGNI E COMPAGNE:
SIAMO GLI ZAPATISTI, RICEVETE IL NOSTRO ABBRACCIO.
DEMOCRAZIA!
LIBERTA’!
GIUSTIZIA!
Dalle montagne del Sudest Messicano. Per il Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno – Comandancia Generale dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.
Subcomandante Insurgente Marcos
Messico. Dicembre 2012 – Gennaio 2013