martedì 7 luglio 2015

DIRITTI



Ci saremmo aspettati che in commissione Affari Costituzionali i deputati 5 stelle si battessero per le innumerevoli incostituzionalità distribuite nei vari comuni della penisola. Per Rimini, magari sapere se sia costituzionale fare i magheggi con i bilanci di società partecipate per ritrovarsele poi fallite. Se sia costituzionale, far pagare il fallimento di queste società pubbliche ai cittadini o se non sia il caso di far rispondere patrimonialmente gli amministratori nominati e non eletti direttamente dal popolo.
Ancora meglio: sarà costituzionale ricevere più incarichi, con relativi pluristipendi in Enti e partecipate pubbliche?
Si prefigura il reato di attentato alla costituzione per i falsi nelle società pubbliche pagate, anche solo in parte, con le tasse dei cittadini?
In che modo questi comportamenti condizionano il raggiungimento del pareggio di bilancio inserito in costituzione?
Di una cosa siamo certi: in Commissione Affari Costituzionali vengono talmente presi sul serio i diritti dei cittadini che dopo otto anni i nostri rappresentanti sono ancora li a discutere se Montecopiolo e Sassofeltrio debbano passare sotto Rimini o rimanere in quel di Pesaro.
Siamo tutti molto compiaciuti nel ritrovare ancora una volta uniti nella lotta gli onorevoli Sarti e Arlotti.
Nuvola Rossa 07/07/2015

sabato 4 luglio 2015

Miracolo!


Miracolo!

A babbo morto la fiera si quota in borsa! Il carrozzone con le regine i fanti e i suoi Re, distribuirà dividendi.
Parola d'ordine: “la borsa è gonfia!”
Risposta: e non solo la loro!
Il presidente imbalsamato ha promesso che nel 2017, quando lui sarà già in pensione con i soldi dei cittadini, forte della quotazione in borsa, la fiera distribuirà dividendi. Si sa, le sorprese si scoprono sempre sul finale: in vent'anni di deficit il carrozzone, non ha mai distribuito nulla e Il Magnifico già nel 2011 aveva promesso per il 2013 il di lui pensionamento. Così vanno le cose...
Per i comuni mortali la pensione arriva a 67 anni, per i presidenti di turno il tutto è posticipato a 77. E' meglio andare a lavorare, con poca fatica e farsi pagare più stipendi, piuttosto che rimanere a casa ad incassare la pensione e guadagnare di meno. Dilemmi di una stagione o più semplicemente regole d'ingaggio: per la Fiera: una balla si e una no!
L'altra volta ce la siamo bevuta e stavolta sarà anche vero che qualcuno andrà in pensione, ma chi scommetterebbe oggi che la Fiera non ha debiti?
Tutti i politici hanno sempre sostenuto che chi gestiva il nostro aeroporto, compresi fiera e palazzo dei congressi, con a capo lo stesso magnifico presidente, andasse a gonfie vele, salvo cambiare idea allorquando è arrivato il sequestro dei beni.
Non è facile ammettere un altro fallimento e non si può pretendere tutto dalla magistratura, ma la finta privatizzazione serve, ancora una volta, per spalmare il debito sulle nostre tasse.
Nuvola Rossa 03/07/2015