domenica 24 maggio 2015

Ci vorrebbe una rivoluzione


Ci vorrebbe una Rivoluzione

Non c'è più nulla da fare non se ne esce! La gente non ha da lavorare molti ragazzi e ragazze, non riescono a trovare casa perché la speculazione edilizia in questi anni ha impedito l'accesso all'abitazione e ci sono una infinità di papponi pubblici tra politici e mezze calzette che prendono uno sproposito. I sindacati se li sono comprati sistemandone parenti e affini ed è chiaro che ormai il sindacato unico non serve: c'è già! I dirigenti degli Enti Pubblici sono tutti collusi e vengono piazzati con sapiente saggezza per drenare soldi e poi restituirli a chi li ha nominati. Il paese è allo sfascio e questi continuano a parlare di merito.
Dobbiamo iniziare ad entrare nel merito delle questioni nessuno deve restare indietro! Siamo seri e anche i politici hanno diritto a campare. Non si capisce perché per gli altri i diritti acquisiti non valgono mentre per questi papponi di Stato continuano tanti distingui. Fare il consigliere, l'assessore, il presidente, il ministro, il sottosegretario non è un lavoro; chi lo sostiene gli va tolta immediatamente l'indennità! E' chiaro: “si è fatto eleggere nelle istituzioni per rubare!”
Questo non significa che chi è incaricato della cosa pubblica non debba ricevere un giusto aggio per l'impegno profuso! Ma la pensione è un'altra cosa.
Una sola legge sulle pensioni va fatta: a chi è stato nelle istituzioni va ridotta l'indennità dell' 80 % se dopo la riduzione l'importo risulterà inferiore alla pensione minima il tutto andrà integrato fino al raggiungimento del minimo per sopravvivere come tutti i cittadini italiani. Il vitalizio verrà riscosso a partire dal 67 anno di età e non sarà reversibile. Non ci possono essere deroghe! Per come hanno ridotto il paese. Questo è quanto meritano!
Nuvola Rossa 24/05/2015

giovedì 21 maggio 2015

SIAMO TUTTI SOTTO LO STESSO CIELO


SIAMO TUTTI SOTTO LO STESSO CIELO

Così devono aver pensato i ragazzi di casa Madiba quando, ieri, vigili urbani e Polizia di Stato si sono presentati in tenuta antisommossa per sgomberare la sede e la palazzina ex Enel di via Dario Campana.
Tutto il comparto di via Dario Campana è sempre stato di proprietà pubblica ma a metà anni '90 quel monolitico patrimonio ha cominciato a vacillare e una palazzina per volta, i privati, come nella migliore tradizione della politica del carciofo, si sono accaparrati parte del miglior patrimonio pubblico. La zona molto appetibile poiché a ridosso del parco Marecchia scatenò gli appetiti di molti palazzinari del tempo, compresi alcuni amministratori, che individuata l'occasione cominciarono a far trapelare l'idea di costruire case popolari proprio nella zona dell'ex Macello per nobilitare gli eventuali affari che sarebbero potuti sbocciare dal comparto. Ma la crisi in agguato ha mandato all'aria molti piani.
L'unica cosa certa, a più di 10 anni da quell'idea e a più di 5 passati dall'allora accordo di programma tra Regione e Comune, è la mancanza di case popolari.
Molto tempo è passato e forse ancora l'accordo non è stato trovato. Ma a ben vedere le forze dell'ordine anziché in via Dario Campana forse sarebbe meglio mandarle a Palazzo Garampi.
Nuvola Rossa 21/05/2015