domenica 23 febbraio 2014

GIOVINEZZA


GIOVINEZZA
Marx sosteneva che la storia si ripete sempre due volte la prima come tragedia la seconda come farsa; non so se questo sia il momento della farsa ma il mito della giovinezza, della velocità, del comando, dell'imprimatur e soprattutto delle riforme mi ricorda molto alcuni di quei movimenti culturali che precedettero il fascismo.
Da un lato la cultura della borghesia liberale che anche attraverso suoi autorevoli rappresentanti: vedi i bamboccioni del defunto Padoa Schioppa, gli sfigati di Martone pischello, gli choosy di madonna Fornero fino all'ultimo rampollo Elkan, dipinge un paese arretrato, sfaticato, e di giovani rammolliti che necessita di uno scatto, dall'altro la debolezza di una sinistra che ormai completamente fagocitata da questa cultura ha abbracciato la contrapposizione generazionale incapace di guardare invece alla contrapposizione di classe che via via si è venuta accentuando nell'ultimo ventennio.
Anche forze come il grillismo che ben si erano candidati al cambiamento oggi sono completamente immersi dentro la logica del giovanilismo: volevate i giovani? Eccoli! Sembra rispondere il potere nascondendo bene come la gioventù assunta a modello governativo è di quella specie che qualche anno fa avremmo definito, senza mezzi termini: razza padrona.
L'illusione che i giovani e le donne siano tutti uguali è un' altro di quei totem che la sinistra non ha voluto mettere in discussione ma che lascia poco spazio alla fantasia e nonostante il cicaleccio dei giornali di regime, rappresenta oggi il tentativo di nascondere la realtà.
Siamo nelle mani di una combriccola di viziati figli di papà convinta di essere il centro del mondo che fino adesso ha vissuto alle spalle di altrettanti giovani non certo figli di papà ma decisamente sviati a mantenere i vantaggi delle opportunità per tutti con la fatica, i bassi salari, lo sfruttamento e le illusioni solo per i figli di qualcuno.
C'è una differenza abissale, ad esempio, tra un giovane impossibilitato a superare i test di medicina e quei figli di papà che tutto comprano ma che ci vengono poi a raccontare le difficoltà del ricco precario diligentemente in fila per un dottorato di ricerca sottopagato.
Andate a vedere controllate nelle vostre università e scoprirete che quei figli, come voi, sono semplicemente figli di papà e mammà ma che altrettanto semplicemente al contrario di voi sono super protetti, super garantiti, super bravi, super veloci e già sparati verso un brillante futuro.
Far ricadere la colpa di questo schifo su quei padri che stanno tentando di difendere i propri figli, per non vederli passare al nemico è una mistificazione che la borghesia sta tentando di far accettare all'opinione pubblica; molto difficile sarà per questi figli non cadere nella trappola.

mercoledì 5 febbraio 2014

Quella maschia gioventù


Quella maschia gioventù.

Da quando il Beppe nazionale ha dato la stura televisiva ogni tanto si incontrano deputati grillini anche su qualche canale televisivo. L'ultimo in ordine di apparizione è stato il deputato Alessandro Di Battista che nella trasmissione di Daria Bignardi si è dovuto difendere dall'accusa di avere un padre fascista.
Da lontano in difesa del deputato è intervenuto Rocco Casalino già protagonista supino piagnucolante nelle trasmissioni Mediaset che, al tempo scalpitava nella casa del grande fratello con l'appoggio proprio di quella Bignarda nel tentativo di coronare il sogno di una pur qualche carriera televisiva.
La beffa delle beffe è che il Casalino di turno anziché rinfacciare il paterno fascismo all'amica bignarda si è lanciato sul suocero assassino.
A quanto pare in questo fascista paese, come un fiume carsico, riemerge a cicli alterni un certo fascino di memoria per quella maschia gioventù a cui non può sottrarsi neanche la più alta carica dello Stato già membro del “Gruppo Universitario Fascista” ed editorialista del settimanale IX Maggio.
Un strana memoria che proprio a qualche giorno dalla giornata di quella memoria dimentica i compagni partigiani rimasti sulle montagne che mai aderirono al fascismo; quella stessa memoria che ha lasciato Josef, Karl, Maximillian, Gustav e Peter, etichettati zingari, a Buchenwald, Dachau, Ravensbruch, Sachesenhausen e Mauthausen.

sabato 1 febbraio 2014

Mastro Titta


Mastro Titta

Quando si comincia a studiare il sistema pensionistico italiano pare di esser tutti coinvolti in una grande barzelletta.
Una barzelletta che parte da quei poveretti che magari con 500 Euro al mese devono pagare l'affitto le bollette e un piatto di minestra con il formaggino la sera fino ad approdare a quei pensionati che ricevono 90 mila Euro mensili piuttosto che 40 o 34 mila per finire ai poveretti che incassano dai 32 ai 27 mila Euro sempre mensili.
Grandi scienziati? scopritori di penicillina e antibiotici o antitumorali salvavita? Non scherziamo!
Mauro Sentinelli, Felice Crosta, Giuliano Amato, Carlo Azelio Ciampi, Lamberto Dini e chi ne ha più ne metta sono stati presentati al popolo bue come servitori dello Stato salvo scoprirli poi fautori del grande sistema riformista che scientificamente, non certo per un piatto di lenticchie, a quanto pare, ha impoverito la maggior parte della gente che materialmente si recava a lavorare.
Per “LorSignori” pensioni da nababbi; per tutti gli altri quello che ognuno può scientificamente ammirare nel proprio portafogli.
Ma per ricevere così tanto di pensione e se scientificamente conveniamo che Gesù non è morto dal freddo, dobbiamo necessariamente postulare che il datore di lavoro di questi personaggi ha ricevuto molto più di quanto abbiano L'orSignori servito. Ciampi, Amato, Dini sotto le fanfare della stampa sono stati i maggior protagonisti riformisti delle pensioni degli italiani una barzelletta che continua visto che oggi e solo oggi scopriamo che le nostre pensioni sono affidate ad un MastroTitta qualsiasi plurincaricato e condannato dalla magistratura Italiana.
Forse si tratta semplicemente di una questione di fiducia ma provate a presentarvi al prossimo concorso pubblico INPS dichiarando di essere stati condannati a due anni e dieci mesi per falsità ideologica, falso materiale e corruzione nella compera degli esami di “Diritto privato” “Diritto della navigazione” e “Tecnica industriale e commerciale”. Voi non lo immaginate ma i vostri datori di lavori potrebbero forse trovare la cosa interessante.
Si parla tanto e da tanto di grandi riforme. La doppia lettura di Camera e Senato delle difficoltà insormontabili frapposte dalla democrazia e della necessità non di uno ma di ben due BENEDUCE per risollevare le sorti del paese ma i sollevatori condottieri quando in quattro e quattr'otto il tandem Monti-Fornero fece la riforma delle pensioni, a quanto pare, erano impegnati nell' ennesima strategia della supposta.
In che mani siamo? Noi non lo sappiamo ma se i nostri padroni la scelta l'hanno fatta una ragione ci sarà.
Forza Mastro Titta! Non essere timido! Parla! Non far lo stupido stasera spiegaci perché il padrone si è così fidato di te. Potrebbe essere un'occasione e come dice una pubblicità: "la dignità non ha prezzo per tutto il resto c'è la supposta!
Tanto quella supposta gira e rigira, anche questa volta, va a finire al solito posto.