Amarcord
La
vicenda più surreale dell'anno 2013 appena trascorso a Rimini è
stata certamente Aeradria.
Il
pubblico ministero proveniente da Milano, accompagnato dalla nebbia,
che forse sperava di non trovare si è dovuta ricredere.
Stranamente,
a quel piccolo aeroporto turistico che ha accumulato debiti dal
sapore Felliniano e che tutti speravano di rimettere ai cittadini
provinciali con un sonoro: “...gradisca”, sono rimasti attaccati
indistintamente tutti.
Imprenditori,
politici e banche, per non parlare dei giornalisti che si sono
alternati nella difesa dell' aereoporto, dando pessima prova di se
come se ad essere indebitati fossero le piste di atterraggio e non i
malcapitati contribuenti, ora, loro malgrado, hanno dovuto
riposizionare la coda tra le gambe.
Che
dire dei due “patron”, Sindaco e Presidente, che come bambini
scrivono letterine di Natale convinti di giocare con le noccioline;
avremmo voluto scoprire ben altre lettere indirizzate a banche e
consiglio d' amministrazione; lettere in cui magari si chiedeva conto
di quei 59 milioni di debiti visto che saremo noi a doverli pagare.
Al
momento tutto tace e in regione gli assessori balneari, che molto
hanno spinto per il salvataggio, sono costretti ad arrancare.
L'aereoporto
è salvo! Aeradria no! Se ne facciano una ragione lor signori e si
levino dai coglioni!