giovedì 27 novembre 2014

Ballot or The Bullet



La scheda o il fucile; questa in realtà è stata la scelta che gli elettori dell'Emilia Romagna hanno dovuto affrontare nelle elezioni del 23 novembre domenica andata. Mangiare 5 volte al giorno anziché tre come comuni mortali o farsi immortalare come belle statuine dai giornalisti di regime dietro compenso o peggio del peggio presentare il doppio rimborso per il passatempo erotico di qualcuno. Ha mostrato come sia facile collezionare 41 indagati su 50 senza colpo ferire. Dimenticare l'antecedente presidente facendo finta per un milione di Euro che tutto funziona: “madama la marchesa!” Ha portato ad eleggere per Rimini ben tre consiglieri di cui due PD e un 5 stelle. Chi è andato a votare deve anche mettere in conto di aver favorito l'ascesa di esponenti appartenenti a quei partiti non estranei a rimborsopoli: “altro che cambiamento!” In pochi forse sanno che se i riminesi fossero tornati a votare come al solito, anziché 3 consiglieri la nostra provincia avrebbe mandato in regione, a proporzioni invariate, ben quattro rappresentanti: 3 Pd e un 5 stelle. Forse i riminesi l'hanno capita pensando che di simili rappresentanti è meglio averne uno in meno piuttosto che qualcuno in più; se poi si prova a valutare le gesta degli assessori in giunta regionale espressi dalla nostra riviera, forse questa volta, chi è rimasto a casa ha limitato i danni. L'impressione è che gli emiliano romagnoli si siano accorti del trucchetto. Le elezioni, se fate caso, da qualche anno a questa parte e anche questa volta è successo, vengono sempre ritoccate poco prima di presentarsi al voto. L'intento è presto detto: confezionare un abito su misura per quel potere che dovrà continuare a signoreggiare. Il non voto rappresenta il minimo sindacale a cui un elettore può aspirare e non è certo il massimo della democrazia ma se fossi nel nuovo presidente di Regione non sarei così tronfio, oggi quei tre sfigati in Regione seppur profumatamente remunerati rappresentano solo se stessi. Il messaggio è stato forte e chiaro la prossima volta potrebbe andare molto peggio.
Nuvola Rossa 26/11/2014

giovedì 13 novembre 2014

STI CAZZI




STI CAZZI

Provateci a rifilare, per scherzo, tra i rimborsi spese il giocattolino amoroso e... dudù dada dada:
sti cazzi?”

L'Emilia Romagna è tra le regioni più virtuose?
Sti cazzi!”

Un milione di Euro a vostro fratello? sti cazzi?”

Area Vasta una necessità perché La sanità è fuori controllo?: “sti cazzi!”

Devi fare la visita perché rischi di perdere il bambino? Sti cazzi!”

I dipendenti statali sono tutti fannulloni!
Sti cazzi!”

I dipendenti comunali sono tutti fannulloni!
Sti cazzi!”

I dipendenti provinciali sono tutti fannulloni!
E quelli regionali? Sti cazzi!”

E' l'Europa che ce lo chiede!
Sti cazzi!”

Nuvola Rossa 13/11/2014

lunedì 8 settembre 2014

La ripresa è vicina!


L'agognato periodo di prosperità stenta a venire; ogni qualvolta crediamo di intravvederne i segni premonitori, eccoli andare nuovamente in fumo. Intanto, ogni inverno successivo ripropone il quesito: Che fare dei disoccupati? Ma, mentre il numero di disoccupati aumenta di anno in anno, non c'è nessuno a rispondere a questo interrogativo.
Friedrich Engels 5 Novembre 1886
Prefazione all'edizione inglese de: “Il Capitale”

mercoledì 16 luglio 2014

L'appalto l'asino e il padrone


Certo se dobbiamo guardare a come negli anni, attraverso gli appalti per la costruzione e la ristrutturazione delle scuole, poi queste hanno retto ai crolli in giro per l'Italia di cui ogni tanto le cronache ci informano, dobbiamo concludere che siffatta procedura non è assolutamente sinonimo di garanzia né per le famiglie né per gli insegnanti né tanto meno per gli alunni. Affidare poi l'insegnamento, nella scuola pubblica statale attraverso gare d' appalto, mi pare un'aberrazione tecnica sul piano pedagogico non certo temperata dal fatto che quest'insegnamento venga affidato a cooperative, srl, associazioni no profit, onlus, spa o quant'altro visto che così facendo, alla prima aberrazione, se ne aggiunge una ulteriore di natura giuridica. L'art.33 della nostra costituzione, al contrario di alcuni appalti è chiara: “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento...“Enti e privati hanno diritto di istituire scuole e istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”. E pare alquanto ipocrita, a sinistra, aver condotto una battaglia contro le scuole confessionali per permettere poi ai privati, direttamente, di entrare nelle scuole pubbliche. Le gare d'appalto per l'insegnamento altro non sono che un'intermediazione attraverso un caporalato di ritorno di manodopera intellettuale a basso prezzo, a cui le insegnanti farebbero bene a ribellarsi in quanto oggi non sono né libere, né valorizzate professionalmente. C'è una logica di tutta la pedagogia a partire dagli anni '70, in particolare nella tradizione italiana, che ha sempre cercato di evitare il “badantaggio” mentre la pratica degli appalti sta risucchiando la scuola italiana verso tale pratica in una logica tutta neo-gentiliana. L'intervento diretto delle amministrazioni comunali, nella scuola dell'obbligo in questi strani appalti per conto terzi è inspiegabile. Se veramente sono stati i dirigenti scolastici, come racconta il vicesindaco, a richiedere l'intervento dell'amministrazione comunale, questi dirigenti scolastici dell'autonomia devono anche spiegare quali sono le difficoltà che non permettono alla scuola di avere insegnanti qualificati provenienti direttamente dalle graduatorie e se in tutti questi anni l'epilogo della loro funzione altro non sia stata quella di legare l'asino dove ha voluto il padrone. Nuvola Rossa

mercoledì 21 maggio 2014

Guarda che ti bado!



Chi si illude che l'ennesima riforma della pubblica amministrazione annunciata dal boy scout di Firenze possa essere realizzata a vantaggio dei cittadini si sbaglia. La prova regina è data da quell'insistenza sospetta sull'agenda digitale, compreso il PIN il Twitter e il Facebook che sa tanto di ennesima occasione per far guadagnare l'ennesima società, magari sbocciata all'impronta con ulteriori spese a carico delle famiglie. Che la pubblica amministrazione necessiti di un cambio di passo non vi sono dubbi ma la direzione in cui questo passo sta per essere indirizzato desta preoccupazione. Tutti siamo ben consapevoli, compresa l'Europa, che la crisi mondiale attuale è dovuta a quel capitalismo che attraverso la deregulation, la flessibilità la compressione dei salari e la soppressione dei diritti ha potuto depredare anche gli ultimi risparmi delle famiglie italiane. Ma tutti continuiamo a fare finta, come durante il fascismo, che anziché la libertà, il problema sia la modernizzazione del paese. Siamo un paese perennemente incamminato sulla via della modernizzazione ma negli ultimi vent'anni abbiamo dovuto perennemente appiccicare pezze finanche sul didietro per giustificare la modernità. Se si capita a Rimini durante le serate del consiglio comunale si vedono almeno 3 alti dirigenti della burocrazia locale in bellavista schierati che controllano i consiglieri comunali. I Consiglieri più che rappresentare i cittadini paiono pesci in un grande acquario a cui viene dosato il pastone e così mentre Roma pontifica i legionari di periferia si permettono il lusso di pagare ben tre dirigenti a mo di badanti. W la modernità!

domenica 20 aprile 2014

E...Canta ancora?


 
E...Canta ancora?
Sarà che siamo a Pasqua ma quando si parla di Aeradria tra chi canta e porta la croce dobbiamo stare attenti a non farci illudere per l'ennesima volta.
Il fallimento di Aeradria non verrà ripianato ne dai cantori curiali ne da quelli riaffiorati, per l'occasione.
Tra tutti gli ex e gli attuali presidenti di qualsiasi cosa tra Miramare e Bologna non ce n uno che abbia o stia cantando una musica diversa.
Così mentre i politici cantano, ai cittadini toccherà ripianare la croce di debiti che in passato qualcuno ha deciso, mentre decantava l'ode di orde di passeggeri in arrivo, di addossare agli ignari cittadini.
La Pasqua sarà anche passione ma la differenza tra chi canta e chi porta la croce rimane.

lunedì 24 marzo 2014

Euro 873.66,03


Euro 873.666,03

A tanto ammonta lo stipendio annuo lordo dell'Amministratore riminese delegato delle ferrovie dello Stato Mauro Moretti.
Sono tanti?...Sono pochi? l'interessato mette le mani avanti: in caso di riduzione sono pronto ad emigrare!”
Chissà se il nostro concittadino è convinto di poter accedere a 61 anni suonati ad un crucco programma Erasmus ma se così fosse tutti noi faremmo bene a posizionare quelle mani di dietro nel tentativo di attenuare gli ulteriori calci che ci attendono.
Se è convinto il moretto di non essere abbastanza valorizzato con 873 mila e rotti Euro l'anno vuol dire che la nostra complicità verso questi manager nominati dalla politica baraccona e puttaniera ha danneggiato non il paese ma i nostri stipendi da impiegati e operai. Come abbiamo potuto credere a tutte le moderazioni sindacali che ci hanno convinto delle fortune salariali di cui eravamo beneficiari? Lavorare non conviene più! Molti giovani l'hanno capito e si comportano di conseguenza; la forbice tra chi lavora e non guadagna e tra chi non lavora e non guadagna è sempre più sottile poi ci sono i manager, gli imprenditori e i politici.

domenica 23 febbraio 2014

GIOVINEZZA


GIOVINEZZA
Marx sosteneva che la storia si ripete sempre due volte la prima come tragedia la seconda come farsa; non so se questo sia il momento della farsa ma il mito della giovinezza, della velocità, del comando, dell'imprimatur e soprattutto delle riforme mi ricorda molto alcuni di quei movimenti culturali che precedettero il fascismo.
Da un lato la cultura della borghesia liberale che anche attraverso suoi autorevoli rappresentanti: vedi i bamboccioni del defunto Padoa Schioppa, gli sfigati di Martone pischello, gli choosy di madonna Fornero fino all'ultimo rampollo Elkan, dipinge un paese arretrato, sfaticato, e di giovani rammolliti che necessita di uno scatto, dall'altro la debolezza di una sinistra che ormai completamente fagocitata da questa cultura ha abbracciato la contrapposizione generazionale incapace di guardare invece alla contrapposizione di classe che via via si è venuta accentuando nell'ultimo ventennio.
Anche forze come il grillismo che ben si erano candidati al cambiamento oggi sono completamente immersi dentro la logica del giovanilismo: volevate i giovani? Eccoli! Sembra rispondere il potere nascondendo bene come la gioventù assunta a modello governativo è di quella specie che qualche anno fa avremmo definito, senza mezzi termini: razza padrona.
L'illusione che i giovani e le donne siano tutti uguali è un' altro di quei totem che la sinistra non ha voluto mettere in discussione ma che lascia poco spazio alla fantasia e nonostante il cicaleccio dei giornali di regime, rappresenta oggi il tentativo di nascondere la realtà.
Siamo nelle mani di una combriccola di viziati figli di papà convinta di essere il centro del mondo che fino adesso ha vissuto alle spalle di altrettanti giovani non certo figli di papà ma decisamente sviati a mantenere i vantaggi delle opportunità per tutti con la fatica, i bassi salari, lo sfruttamento e le illusioni solo per i figli di qualcuno.
C'è una differenza abissale, ad esempio, tra un giovane impossibilitato a superare i test di medicina e quei figli di papà che tutto comprano ma che ci vengono poi a raccontare le difficoltà del ricco precario diligentemente in fila per un dottorato di ricerca sottopagato.
Andate a vedere controllate nelle vostre università e scoprirete che quei figli, come voi, sono semplicemente figli di papà e mammà ma che altrettanto semplicemente al contrario di voi sono super protetti, super garantiti, super bravi, super veloci e già sparati verso un brillante futuro.
Far ricadere la colpa di questo schifo su quei padri che stanno tentando di difendere i propri figli, per non vederli passare al nemico è una mistificazione che la borghesia sta tentando di far accettare all'opinione pubblica; molto difficile sarà per questi figli non cadere nella trappola.

mercoledì 5 febbraio 2014

Quella maschia gioventù


Quella maschia gioventù.

Da quando il Beppe nazionale ha dato la stura televisiva ogni tanto si incontrano deputati grillini anche su qualche canale televisivo. L'ultimo in ordine di apparizione è stato il deputato Alessandro Di Battista che nella trasmissione di Daria Bignardi si è dovuto difendere dall'accusa di avere un padre fascista.
Da lontano in difesa del deputato è intervenuto Rocco Casalino già protagonista supino piagnucolante nelle trasmissioni Mediaset che, al tempo scalpitava nella casa del grande fratello con l'appoggio proprio di quella Bignarda nel tentativo di coronare il sogno di una pur qualche carriera televisiva.
La beffa delle beffe è che il Casalino di turno anziché rinfacciare il paterno fascismo all'amica bignarda si è lanciato sul suocero assassino.
A quanto pare in questo fascista paese, come un fiume carsico, riemerge a cicli alterni un certo fascino di memoria per quella maschia gioventù a cui non può sottrarsi neanche la più alta carica dello Stato già membro del “Gruppo Universitario Fascista” ed editorialista del settimanale IX Maggio.
Un strana memoria che proprio a qualche giorno dalla giornata di quella memoria dimentica i compagni partigiani rimasti sulle montagne che mai aderirono al fascismo; quella stessa memoria che ha lasciato Josef, Karl, Maximillian, Gustav e Peter, etichettati zingari, a Buchenwald, Dachau, Ravensbruch, Sachesenhausen e Mauthausen.

sabato 1 febbraio 2014

Mastro Titta


Mastro Titta

Quando si comincia a studiare il sistema pensionistico italiano pare di esser tutti coinvolti in una grande barzelletta.
Una barzelletta che parte da quei poveretti che magari con 500 Euro al mese devono pagare l'affitto le bollette e un piatto di minestra con il formaggino la sera fino ad approdare a quei pensionati che ricevono 90 mila Euro mensili piuttosto che 40 o 34 mila per finire ai poveretti che incassano dai 32 ai 27 mila Euro sempre mensili.
Grandi scienziati? scopritori di penicillina e antibiotici o antitumorali salvavita? Non scherziamo!
Mauro Sentinelli, Felice Crosta, Giuliano Amato, Carlo Azelio Ciampi, Lamberto Dini e chi ne ha più ne metta sono stati presentati al popolo bue come servitori dello Stato salvo scoprirli poi fautori del grande sistema riformista che scientificamente, non certo per un piatto di lenticchie, a quanto pare, ha impoverito la maggior parte della gente che materialmente si recava a lavorare.
Per “LorSignori” pensioni da nababbi; per tutti gli altri quello che ognuno può scientificamente ammirare nel proprio portafogli.
Ma per ricevere così tanto di pensione e se scientificamente conveniamo che Gesù non è morto dal freddo, dobbiamo necessariamente postulare che il datore di lavoro di questi personaggi ha ricevuto molto più di quanto abbiano L'orSignori servito. Ciampi, Amato, Dini sotto le fanfare della stampa sono stati i maggior protagonisti riformisti delle pensioni degli italiani una barzelletta che continua visto che oggi e solo oggi scopriamo che le nostre pensioni sono affidate ad un MastroTitta qualsiasi plurincaricato e condannato dalla magistratura Italiana.
Forse si tratta semplicemente di una questione di fiducia ma provate a presentarvi al prossimo concorso pubblico INPS dichiarando di essere stati condannati a due anni e dieci mesi per falsità ideologica, falso materiale e corruzione nella compera degli esami di “Diritto privato” “Diritto della navigazione” e “Tecnica industriale e commerciale”. Voi non lo immaginate ma i vostri datori di lavori potrebbero forse trovare la cosa interessante.
Si parla tanto e da tanto di grandi riforme. La doppia lettura di Camera e Senato delle difficoltà insormontabili frapposte dalla democrazia e della necessità non di uno ma di ben due BENEDUCE per risollevare le sorti del paese ma i sollevatori condottieri quando in quattro e quattr'otto il tandem Monti-Fornero fece la riforma delle pensioni, a quanto pare, erano impegnati nell' ennesima strategia della supposta.
In che mani siamo? Noi non lo sappiamo ma se i nostri padroni la scelta l'hanno fatta una ragione ci sarà.
Forza Mastro Titta! Non essere timido! Parla! Non far lo stupido stasera spiegaci perché il padrone si è così fidato di te. Potrebbe essere un'occasione e come dice una pubblicità: "la dignità non ha prezzo per tutto il resto c'è la supposta!
Tanto quella supposta gira e rigira, anche questa volta, va a finire al solito posto.