sabato 25 aprile 2015

Ferri vecchi




Che l'ultimo dei ferri vecchi venga a raccontare pròpri ma nun!” che non l'hanno ripreso in Regione per le sue dure battaglie contro i bagnini, è di quelle che non si possono proprio sentire!
Ve lo ricordate quando con il baffo volitivo e il fazzoletto rosso al collo dal terrazzino di palazzo Garampi, tuonava contro gli esenti dello scontrino fiscale?...Quando in nome del bene pubblico difendeva senza macchia e senza paura gli esercenti strozzati dagli affitti troppo alti contro gli irrisori canoni demaniali dei bagnini?...E ricorderete naturalmente quando durante il mese di maggio richiamò immediatamente dal rosario il sindaco e il suo santo assessore obbligandoli alla denuncia dell'incongruenza del 740 di bagnini e chioschisti?...Non temete anche questa come l'altra è una favola. il nostro eroe, oggi rimasto a piedi, quando era a Rimini si è sempre guardato bene dal dar fastidio ai padroni della spiaggia. Le imprese di un valoroso Assessore Regionale di provincia sono ben altre.
Prima vice, poi sindaco poi ri-vicesindaco in un sodalizio con lo smemorato di Forlì e il santo provinciale protagonisti sodali e artefici della nostra scassata viabilità passando per l'incasso Befane per approdare al casino mattutino delle Celle e di via Sacramora senza trascurare il buco CARIM, le fanfare Aeradria e i piloni del Palacongressi.
Ma tant'è nel giorno della liberazione oggi come allora spuntano i partigiani. Sono naturalmente partigiani di un'altra pasta; sono quelli che quando erano al mare e prendevano il sole al Turquoise tacevano e quando si sono spostati sull'appennino bolognese, solo dopo essere stati rispediti al mare a calci nel sedere, vengono a raccontarci di aver combattuto in montagna la dura lotta di liberazione. Non c'è che dire il confronto delle idee è sempre possibile e riesce certamente meglio quando viene ricompensato dal giugno prossimo con un vitalizio di 1.650 euro al mese.

lunedì 13 aprile 2015

Che fine han fatto?...


C'è chi parla di 52 chi di 54 e chi addirittura sostiene che in realtà i milioni di euro spariti dalle casse di Aeradria, siano almeno il doppio. Naturalmente, si sa, la sparizione è avvenuta per il bene della città e si tratta dello stesso bene che ci vogliono quando andiamo a pagare: la retta dell'asilo, il consorzio di bonifica, la tassa sui rifiuti, il ticket per la visita... insomma, come si diceva una volta, “ci vogliono un bene cu sa l'ostia”!
Anni fa, quando nello scandalo del Banco Ambrosiano si ritrovarono alcune lettere di “patronage”, i giudici non ci pensarono due volte a spiccare per tutti i patrocinatori circostanziati mandati di cattura. Evidentemente le lettere di patronage, pur non essendo passate di moda, non sortiscono gli stessi effetti, anche se dobbiamo ricordare che quei mandati si fermarono sul soglio pontificio in virtù dello status di cittadini vaticani di cui godevano i sottoscrittori.
Il Vaticano è lontano ma la Repubblica di San Marino è ad un tiro di schioppo: saran mica tutti cittadini sammarinesi?
Nuvola Rossa

martedì 7 aprile 2015

UN BIDELLO AL C.N.R.



Quando la notizia è comparsa sui giornali sembrava una di quelle cantonate che ogni tanto anche i maggior quotidiani prendono a causa della troppa voglia di fare scoop. Purtroppo la notizia è vera! All'istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa è stato scoperto un ammanco di 10 milioni di Euro. Di questi tempi cosa vuoi che siano 10 milioni di Euro in altre parti d'Italia sono arrivati fino a 52 e sono ancora tutti a piede libero. Ma la particolarità della notizia è che l'artefice della mega-truffa è un ex bidello dell'istituto tal Marco Borbotti. Il Borbotti assunto come bidello dopo una dura gavetta di notti insonni passati sui libri è riuscito a prendersi la laurea e udite udite pure il posto al concorso quale responsabile dell’ufficio entrate e contratti sbaragliando fior di ricercatori in una dura lotta a suon di formule matematiche e teorie macroeconomiche. Da non credere e onore al merito per la riuscita dell'operazione; peccato che il certificato di laurea avesse un piccolo difetto: “di falso si trattò”! Ora dobbiamo dircelo fuori dai denti: per evitare certe figure hanno fatto molto meglio in quei comuni dove hanno stabilito che per prendere lo stipendio da dirigente la laurea non serve. Due piccioni con una fava: una non menzione nel casellario giudiziario per non aver presentato documenti falsi e una menzione una volta all'anno, ad honorem, ad inaugurazione dell'anno giudiziario da parte della Corte dei Conti. Avendo poi saputo che il Sig. Borbotti, in una profonda crisi di coscienza è stato sottoposto a pesanti cure, ci permettiamo di suggerire di lasciar perdere il Borbotti e di mandare in clinica coloro che in tutto questo tempo non si sono mai accorti di nulla.
Nuvola Rossa