La
fantasia di Santa Rita
Più
che tecnici al governo pare avere dei fantasisti.
La
sensazione di un misto comico burlesque che ogni tanto spara e poi
come se nulla fosse la crisi che tutto copre riporta a normali
valori è ormai realtà. Che questi tecnici fossero incapaci lo
hanno già sperimentato i cosiddetti esodati ovvero quel “manipolo”
di uomini e donne infilati nel limbo rimasti senza pensione e senza
lavoro di cui la Ministra non sa neanche quanti siano. Sarà tutta na
roba tecnica ma se non capiscono nulla loro che hanno le calcolatrici
figuriamoci noi che dobbiamo fare i conti con le dieci dita. Sugli
esodati la prima sparata era di 65 mila! Ma la cifra si è rivelata
subito sbagliata mancava la moltiplicazione per almeno per tre nella
migliore e per quattro nella peggiore delle ipotesi. A quel punto la
maestrina ministra si è stizzita e mai avrebbe immaginato che una
moltiplicazione creasse tanta confusione: “...la crisi ha generato
un numero di esodati difficile da calcolare...” poi ha
capitolato: “...Le
persone in questione – ha spiegato – “sono molte di più dei
conti fatti inizialmente dal governo...”. Ma sul finale, a sorpresa,
dopo un tavolo tecnico tra INPS, governo e chissà chi il numero
come per magia è tornato a 65 mila.
Un'altra sparata tipica dei
tempi che stiamo vivendo riguarda ancora la nostra Amata che al
convegno del 25 maggio 2012 dal titolo: "Autonomia delle persone con
disabilità:
un nuovo contributo per assicurarla". Ha
sentenziato: "...Non
si può pensare che lo Stato sia in grado di fornire tutto in termini
di trasferimenti e servizi...".
“Sia il privato che
lavora per il profitto sia il volontariato no
profit
sono necessari per superare i vincoli di risorse. Il
privato, in più del pubblico, possiede anche la
creatività per
innovare e per creare prodotti che
aiutino i disabili...” e
ancora: “...Per evitare accuse
di raggiro o frodi, il ruolo
pubblico dovrebbe dare credibilità inserendosi nella relazione tra
la persona
e il mondo assicurativo. C’è bisogno di innovazione
finanziaria e creatività...” Finanza?
Creatività? Disabili? Assicurazioni? Sarà mica che non avendo il
coraggio di dire che la sanità va privatizzata per dare i soldi alle
assicurazioni si vuole iniziare proprio dai disabili perchè non in
grado di difendersi? Dopo
la sparata la ripresa: «il binomio pubblico – privato è oggi più
che mai necessario per superare i vincoli di risorse». «Il privato
può avere anche quella fantasia creativa per innovare i prodotti
assicurativi e finanziari e naturalmente non penso a quella
creatività finanziaria che ha portato all’attuale crisi». Ma a
quale fantasia creativa privata si riferisce? Sarà mica la fantasia
di Santa Rita? La clinica dove tra il 2005 e il 2007 ben 14 persone
tra primario, medici e amministrativi avrebbero eseguito 83
interventi nella migliore delle ipotesi completamente inutili;
decorticazioni soprattutto di polmoni e mammelle, unicamente per
chiedere il massimo dei rimborsi in aggiunta alla decina di pazienti
con tubercolosi curati con l'asportazione del polmone senza
dimenticare i casi in cui sono state asportate mammelle a donne in
giovane età, senza motivo, quando sarebbe bastata la semplice
asportazione di un nodulo. Quando entreranno in gioco le assicurazioni
private succederà l'esatto contrario: casi gravi verranno rimborsati
come semplici appendiciti.
Che
le assicurazioni private si prendano cura dei disabili è una
fantasia esclusiva della nostra ministra a meno che dietro questa
fantasia non si nasconda l'intenzione di finanziare le assicurazioni
con le pensioni di invalidità e gli assegni di accompagnamento.