Sarebbe
opportuno diffidare di coloro che, nascondendosi dietro ad una
presunta verginità sociale, sostengono di non aver mai fatto
politica. Certo a fronte di giovani adolescenti forse sarebbe anche
possibile credere alla buona fede di quei ragazzotti che sul web e
qualche volta in TV, tentano di farci credere di essere migliori di
altri. Ma a tutti, nonostante l'apparenza, pare evidente il
superamento, già da un pezzo, da parte di questi ragazzotti, di
quell'età tormentata e spensierata che viene definita come
adolescenza. Che cosa spinga un cittadino o una cittadina di 30 anni,
poco meno poco più, ad esempio a partecipare alle elezioni politiche
affrettandosi a dichiarare di non aver mai fatto politica come un
berluschino qualsiasi, denota più che una purezza di intenti una
paraculaggine senile nonostante l'età apparente. Una superficiale
inutile pericolosità che non può non farci sottolineare come aver
vissuto, senza interessi nei riguardi del bene pubblico per molti
anni, è indole di un infantilismo di chi è rimasto nella bambagia
per molti anni, oltre il dovuto, e oggi che la crisi economica ha
trasformato quella cotonata in paglia pungente, si ribella come un
bambino a cui hanno sottratto l'orsacchiotto di peluche. Se nel
soffocamento lento degli ultimi 20 anni del bene pubblico, non l'
aver mai fatto politica più che un merito venisse considerata un'
aggravante, guarderemmo con altri occhi coloro che tentano di salvare
la repubblica. Le contrapposizioni: giovani-vecchi vergini-puttanieri
buoni e cattivi è un classico della politica e non ha nulla di
nuovo. Siamo sicuramente in una fase dove diventa sempre più
difficile fidarsi. Banche, assicurazioni, fondazioni, molte
associazioni di volontariato, pseudo-imprenditori, sindacati,
partiti, dirigenti pubblici, per non parlare di giornalisti,
conduttori TV e capi di governo danno sempre più la sensazione di
lavorare per altro anziché per le ragioni per le quali vengono
pagati o guadagnano. Queste classi sociali che oggi rappresentano il
vero motore fisico della società moderna italiana, hanno tutti in
comune almeno un paio di caratteristiche: vivono sfruttando il
lavoro altrui senza produrre e invocano continuamente soldi pubblici.
Spendiamo un sacco di risorse per mantenerli ma continuano a
depredarci e a sputare nel piatto dove mangiano. Aver fatto finta di
nulla per anni senza notare, non il nuovo, ma quantomeno lo sfascio
che avanzava non è meno colpevole di chi ha strombazzato quel nuovo.
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