I
tecnici del governo, a quanto pare, sbagliano sempre e solo in un'
unica direzione.
Prima
sugli esodati, senza sapere di cosa trattano visto che non sanno
neanche quanti sono e poi con il pasticcio dei cosiddetti
“ricongiungimenti onerosi”.
La
questione è molto semplice: per legge, dopo ampie discussioni gli ex
socialisti del governo Berlusconi: Tremonti, Sacconi e Brunetta
stabilirono che chi avesse lavorato per enti previdenziali diversi
avrebbe dovuto sborsare la differenza del maggior valore dei diversi
contributi.
I
professorini anziché correggere l'anomalia di quella legge ne hanno
teorizzato la bontà.
La
piemontese Elsa Fornero in un articolo sul Corriere della Sera del 15
Febbraio 2012 sentenzia: “Caro Direttore...Sono certa che su questo
punto riconoscerà l’esistenza di un forte principio di equità. In
conclusione, mi rendo ben conto che, cambiando le regole, alcuni
lavoratori riceveranno un trattamento meno favorevole rispetto a
colleghi che, a parità di condizioni, hanno avuto accesso alla
ricongiunzione gratuita (magari solo pochi mesi prima). Questa è
però una caratteristica che si presenta ogni qual volta viene
abolito un «privilegio»: si determina un effetto di transizione per
cui la situazione di chi deve andare in pensione è allineata ai
pensionati del futuro ma disallineata rispetto a quelli del passato.
Si passa cioè dall’ esistenza all’ assenza del privilegio”.
Ma
poiché val più la pratica della grammatica è quando sono iniziate
ad arrivare le cartelle INPS ai pensionandi con i conteggi per i
ricongiungimenti, che sono arrivati anche i dolori.
Inutile
raccontare tutte le storie di questi privilegiati: scegliere, poco
prima di andare in pensione, di dover pagare 300 mila Euro per non
vedersi ridurre l'assegno ad esempio da 1500 a 800 Euro dev'essere un
privilegio che potremmo pensare di far condividere anche a qualche
attuale e passato ministro.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.